La GoPro nasce come action cam.
Cosa significa questo? E' una video/foto camera pensata per immortalare un'azione durante il suo svolgimento.
Ai giorni nostri il web e la televisione sono pieni di foto e video che mostrano le situazioni più spettacolari riprese da punti di vista prima impensabili; non c'è sport che non venga interessato da questo fenomeno, non c'è documentario che non si avvalga di sequenze ottenute da questo tipo di videocamere.
E' già tanto, ma non è ancora tutto. Studiando a fondo le caratteristiche tecniche dei vari modelli di GoPro, si scopre che le possibilità di utilizzo non si fermano a quelle appena elencate, ma, con l'aggiunta di opportuni accessori, si possono realizzare altri tipi di riprese o di sequenze fotografiche.
Parliamo, allora, di riprese subacquee, di sequenze in time lapse e, cosa che può apparire assai strana, foto e riprese in macro.
Dico "strana" perchè, viste le caratteristiche dell'obiettivo della videocamera, sembrerebbe impossibile concepire un utilizzo in campo macro. La struttura dell'obiettivo che correda le GoPro, infatti, lo caratterizza quale grandangolare assai spinto, concepito, come si diceva parlando della nascita del progetto GoPro, per permettere di inquadrare un soggetto che compie un'azione dinamica e riprenderne la maggior parte del suo corpo e, possibilmente, l'attrezzo che sta adoperando.
L'angolo di ripresa è, dunque, pari a 170° e le lenti che compongono l'ottica sono fisse, non possono essere spostate per permettere di variare tale angolo o effettuare zoomate, come avviene, invece, per tantissimi obiettivi che corredano le "comuni" e tradizionali foto/video camere.
Ma la GoPro è un miracolo di elettronica e, pertanto, sopperisce a questa limitazione fisica del suo obiettivo mediante l'adozione di algoritmi software che permettono di impostare i diversi parametri di ripresa. Fino alle versioni HERO3, HERO 4 ed HERO5 venivano offerte tre alternative che ci davano l'opportunità di modificare il valore dell'angolo di inquadratura e portarlo dalla posizione nativa wide (170°) ad una intermedia, medium con angolo di 120° fino alla posizione narrow, con angolo di 90°. Man mano che si riduce l'angolo inquadrato, i soggetti presenti nell'inquadratura appariranno più grandi (pur restando alla stessa distanza dall'obiettivo).
I successivi modelli, HERO6 ed HERO7, invece, hanno subito una modifica in termini di capacità angolare dell'obiettivo; hanno mantenuto il wide, hanno modificato il medium in linear ed è stata aggiunto l'angolo superview che allarga ancora di più l'inquadratura. Non è più presente il narrow ma viene data la possibilità di effettuare uno zoom mediante un cursore sul touch screen.
Per ottenere immagini talmente ingrandite da potersi definire macro, però, quanto detto fino ad ora non basta. Si parla di macro fotografia o macro ripresa, infatti, quando il soggetto è in rapporto 1/1 nel fotogramma (sensore). Se provassimo ad avvicinarci al nostro soggetto fino a pochissimi centimetri dopo aver settato l'angolo di ripresa al valore più stretto (più ingrandito, quindi), ci accorgeremmo che, ad un certo punto, il soggetto non sarebbe più a fuoco e la ripresa sarebbe inutilizzabile.
Occorre, allora, avvalersi di una lente aggiuntiva da porre davanti all'obiettivo della videocamera per permettere di ottenere il soggetto a fuoco quando questo si trova a brevissima distanza. La lente aggiuntiva si identifica, solitamente, con l'appellativo di lente close up o lente macro.
Con il passare del tempo, le ditte che producono tali lenti hanno sviluppato diverse soluzioni in modo da offrire una buona scelta in termini di varietà delle ottiche e varietà nella qualità (e nel prezzo) delle stesse.
Premettiamo che, per utilizzare un'ottica aggiuntiva, occorre un supporto che permetta il suo posizionamento stabile davanti all'obiettivo della videocamera. Per questo sono stati creati dei sistemi che consentono di incastrarsi all'esterno dell'obiettivo; su questi viene, di solito, avvitata la lente macro che è montata con un anello dotato di filettatura.
Attenzione
Prima di andare avanti facciamo qui una precisazione che, spero, serva a chiarire i dubbi nati da quando è stata commercializzata la HERO4 :
1) Le GoPro HERO3, HERO3+ ed HERO4 (di qualsiasi livello - white, silver, black) sono dimensionalmente IDENTICHE (stesse misure e stessa collocazione dell'obiettivo);
2) Esistono due custodie in plastica (valide per tutti i modelli di GoPro) che si differenziano per le dimensioni e per la certificazione circa la profondità raggiungibile in immersione: Una (la più recente, viene data a corredo delle HERO3+ e HERO4) detta slim, certificata fino a 40 m., e l'altra (la più vecchia, venduta a corredo delle HERO3 ed HERO3+ primi modelli) che è più robusta ed è certificata fino a 60 m. Pur potendo contenere indifferentemente tutti i modelli di GoPro (serie HERO3, HERO3+ ed HERO4), come detto prima, hanno il riquadro dell'obiettivo di dimensioni diverse. Quello della custodia "vecchia" (60 m.) è più grande rispetto a quello montato nella custodia nuova (slim, 40 m.). Ciò comporta la necessità di produrre e commercializzare supporti che possano essere montati su ciascuna custodia e che, pertanto, saranno di dimensioni diverse per adattarsi al rispettivo riquadro dell'obiettivo.
custodia "slim" abilitata fino a 40m
custodia abilitata fino a 60m
Una volta scelto il Il supporto in funzione della custodia posseduta, gli accessori (filtri, lenti) che si avvitano nella parte anteriore, potranno essere montati indifferentemente su entrambe le custodie (basta che il passo della filettatura sia lo stesso, di solito 55mm.)
GoPro HERO5 black
Il 19 settembre 2016 è stata presentata la nuova videocamera della GoPro, la tanto attesa HERO5 black che ha portato una serie di novità poi recepite dai modelli successivi HERO6 ed HERO7. Tante innovazioni ma anche alcune incredibili scelte come, ad esempio, la modifica delle custodie e, sopratutto, delle dimensioni del riquadro dell'obiettivo delle stesse rispetto a quelle delle custodie da 40m e da 60m. Ciò ha creato problemi di compatibilità con gli accessori relativi alle lenti aggiuntive ed ai filtri colore.
La sequenza qui mostrata illustra uno di questi supporti (nello specifico adatto alla custodia abilitata ai 60 m. - la vecchia) che, una volta posizionato attorno all'obiettivo, permette di avvitare la lente macro.
Ho volutamente inserito anche alcune foto che mostrano una lente (quella con la cornice dorata) diciamo "inusuale", in quanto non è stata pensata per fungere da obiettivo macro ma per fare le funzioni di ferma carte e semplice lente di ingrandimento. Acquistata per pochissimi euro, adattata con un anello 49/55 mm. e posizionata davanti all'obiettivo GoPro, si è dimostrata una validissima lente macro "fatta in casa".
Ho voluto farvi vedere questa soluzione in quanto, utilizzando vecchie lenti ricavate da obiettivi ormai rottamati, si possono realizzare aggiuntivi ottici "fai da te" a costo irrisorio ma con risultati sorprendenti. Naturalmente occorre sperimentare e provare fin quando si trova la lente giusta.
Nella foto qui accanto è mostrata un'altra lente fatta in casa utilizzando una parte di un vecchio obiettivo zoom.
Si può definire una "close up", in quanto non consente di raggiungere un rapporto di ingrandimento 1/1, il che la farebbe rientrare nel novero delle lenti "macro", ma permette, comunque, di avvicinarsi al soggetto e metterlo a fuoco ben oltre il limite imposto dall'obiettivo originale della videocamera.
Nella pagina dedicata troverete le foto ed i video delle prove effettuate con questa lente.
Il supporto per lente macro esiste sia per la videocamera utilizzata senza la custodia che per l'applicazione sulla lente della custodia. Normalmente l'ottica è costituita da una singola lente con diottria che può variare e raggiungere il valore di +10. Le lenti possono anche essere impilate avvitandole in sequenza, ma in tale caso la messa a fuoco risulta troppo vicina all'obiettivo e rende impossibile effettuare inquadrature valide (il soggetto, se si tratta di un piccolo animaletto, spesso non si lascia avvicinare così tanto). Caso particolare è quello della lente Macromate Mini, realizzata dalla ditta Backscatter, che è costituita da due lenti sigillate in aria e che è stata progettata per l'utilizzo con gli obiettivi GoPro.
Questa lente è dotata, come detto per le altre, di anello filettato di 55mm. e, pertanto, può essere avvitata ad un supporto di pari diametro.
La Backscatter produce un supporto che prevede un utilizzo a "sportellino" così che basta ruotare la lente avvalendosi della cerniera laterale per posizionarla davanti all'obiettivo o toglierla se non si desidera adoperarla.
La lente può, comunque, essere avvitata anche ad altri supporti a semplice incastro, come quello mostrato nelle foto precedenti. Le lenti aggiuntive si possono utilizzare per riprese macro di qualsiasi tipo, terrestri o subacquee. Cambierà, naturalmente, la distanza di messa a fuoco che andrà valutata attraverso l'uso di uno schermo LCD, da collocare dietro al dorso della videocamera, o, in caso di uso terrestre, anche attraverso un dispositivo dotato di collegamento wifi mediante l'apposita app.
Gli aggiuntivi costituiti da una sola lente si trovano di diversa marca e qualità ed il loro prezzo varia di conseguenza.
Settaggio della videocamera
Detto delle lenti, vediamo come settare la nostra GoPro per effettuare delle foto o riprese macro. Abbiamo già parlato delle possibilità offerte per regolare l'angolo di ripresa (wide, medium, o linear, narrow o zoom) ed abbiamo visto che in narrow, o zoomando al massimo (per i possessori di HERO6 e 7), otteniamo l'angolo più stretto che consente il massimo ingrandimento del soggetto. Oltre a questo effetto, tale scelta evita che si evidenzi una vignettatura attorno al fotogramma causata dalla presenza della lente collocata davanti all'obiettivo e che, se si utilizzasse un angolo di ripresa "largo", finirebbe per essere parte dell'inquadratura.
La scelta degli altri parametri video dipende, in primo luogo, dalle condizioni di luminosità della scena da ritrarre.
Normalmente, se non si dispone di luce artificiale ma si opera in luce naturale, occorrerà aumentare il valore ISO in caso in cui la luce sia scarsa e, se non bastasse, operare anche con il valore EV sovraesponendo (sarà necessario controllare l'effetto sul monitor). Il WB (bilanciamento del bianco) và fatto in base alla fonte luminosa (in riprese con luce solare ci si può anche affidare all'automatismo). L'automatismo dà ottimi risultati anche in riprese macro subacquee con utilizzo di illuminatori led con CRI abbastanza elevato (80 e più).
In caso di riprese video è consigliabile, se la luce scarseggia, riprendere a 25fps, mentre, in caso di illuminazione abbondante, si può settare un valore maggiore (50fps) o più.
Quanto alla risoluzione video, avendo detto, in relazione ai modelli HERO3/4/5, che dovremo scegliere l'angolo di ripresa narrow, non potremo usufruire delle risoluzioni più elevate (2,7K e 4K) in quanto tali risoluzioni lavorano con angolo wide. Abbiamo, però, a disposizione la risoluzione di 1080p che è più che sufficiente per ottenere una qualità veramente elevata.
Invece con i modelli HERO6 e 7 potremo zoomare fino alla risoluzione 2,7K.
Per coloro che volessero il ,massimo controllo delle immagini in fase di postproduzione, sarà possibile scegliere la regolazione del colore (GoPro color oppure Flat) ed il valore della nitidezza (che sarebbe bene, in fase di ripresa, mantenere basso).
Importante ricordare che i parametri di cui abbiamo parlato sono attivabili previa impostazione del Protune in posizione ON.
Luce
Indispensabile per qualsiasi tipo di ripresa, ma sopratutto in macro, una fonte di illuminazione adeguata. Se si sta operando sulla terraferma, il sole potrebbe bastare, ma, data la ridotta distanza tra il soggetto e l'obiettivo (circa 10 cm.), si rischia di avere il soggetto in ombra perchè coperto dalla presenza del cineoperatore e della sua macchina da presa (il sole, per illuminare bene, si trova normalmente alle spalle dell'operatore). Nelle riprese subacquee la luce decresce rapidamente all'aumentare della profondità ed i colori si "perdono" gradatamente fino a residuare soltanto nelle tonalità bluastre.
Appare dunque evidente la necessità di dotarsi di illuminazione artificiale. Caratteristica direi fondamentale della fonte luminosa dovrebbe essere quella della temperatura colore. Per ottenere colori "naturali" quali siamo abituati a considerarli quando guardiamo ciò che ci sta intorno in una giornata soleggiata, dobbiamo far sì che tale temperatura sia la più vicina possibile a quella della luce solare (circa 5600°K).
In riprese macro subacquee è importante che la fonte luminosa sia angolata rispetto al soggetto in modo da evitare di illuminare frontalmente le particelle in sospensione sempre in agguato.
Quanto alla "potenza" della fonte luminosa le odierne lampade a led offrono valori che spaziano da circa 400 lumen ad oltre 13.000 lumen. Considerata la brevissima distanza "soggetto - obiettivo macro", una fonte di circa 500 - 1000 lumen potrebbe essere sufficiente ad illuminare correttamente la scena anche in immersione.
Stabilità
In fine accenniamo ad un altro fattore assai importante in questo tipo di riprese: la stabilità delle immagini. L'utilizzo delle lenti aggiuntive porta un notevole ingrandimento del soggetto ma amplifica, anche, tutti i movimenti della videocamera (seppure all'apparenza assai limitati). Per evitare l'effetto mosso (con conseguente mal di mare indotto) conviene sistemare la videocamera su una staffa dotata di maniglie e collocarla, possibilmente, su uno stativo (cavalletto).
In questa immagine una pratica ed ottima soluzione per sistemate al meglio la nostra GoPro in vista di un utilizzo in riprese macro sopra e sotto il mare.
La staffa è prodotta dall'azienda italiana SML-SUB e, in questa configurazione, è montata su un piccolo cavalletto Gorillapod, robusto e snodabile.